

Al via il progetto di FrieslandCampina, Rabobank e Lely finalizzato all’installazione nelle stalle olandesi di Lely Spheres, una macchina in grado di ridurre le emissioni di azoto fino al 70% nella stalla di un’azienda di bovine da latte.
La Regione Basilicata ha finanziato con 260 mila euro TRAS.IRRI.MA, il progetto condotto da Asso Fruit Italia in collaborazione con 11 partner, tra cui ENEA, con l’obiettivo di implementare pratiche di irrigazione sostenibile nelle PMI attraverso il digitale. Il focus è sui sistemi smart di irrigazione come i sensori hi-tech per il controllo da remoto dell’umidità del terreno, capaci di dialogare con l’agricoltore attraverso un’app che elabora i dati in tempo reale. Le aziende agricole coinvolte dichiarano di aver ridotto i consumi di acqua del 23%.
Cai-Consorzi Agrari d’Italia ha realizzato un report in collaborazione con Ibf Servizi, in cui vengono esplorate le differenze tra i campi irrigati con metodo tradizionale e quelli che già utilizzano soluzioni di Agricoltura 4.0: dai dati emerge che grazie al digitale è possibile un risparmio idrico fino al 20%. Oltre al beneficio ambientale, questo risparmio comporta anche una riduzione dei costi per le aziende agricole tra acqua risparmiata e quantità ridotte di gasolio utilizzato per il pompaggio.
Il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica (sedi di Cremona e Piacenza), insieme all’azienda della trasformazione Martino Rossi, hanno sviluppato un sistema di sub-irrigazione di precisione in grado di ridurre siano al 60% i consumi idrici e del 25% quelli di fertilizzati. Underdrip, questo il nome del progetto, sfrutta la microporosità del suolo e prevede l’interramento delle manichette su file parallele a una profondità tra i 35 e i 50 cm, con memorizzazione Gps della posizione dell’impianto.
Secondo l’Ufficio Studi, statistica e programmazione della Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi, nel 2021 sono state quasi 1.500 le imprese del settore agroalimentare guidate da giovani (dato in crescita rispetto agli scorsi anni). L’articolo riporta una selezione di alcune startup innovative del settore.
At COP26 this month, 105 countries including the US, Canada and Brazil promised to reduce their methane gas emissions by at least 30% within eight years. Methane traps eighty-four times more heat than carbon dioxide. The IPCC says that whilst being a short lived gas (12 years) and existing in small atmospheric quantities of only 2 parts per million, a cut in methane emissions has the greatest potential to slow climate warming over the next two decades. Agriculture contributes to 40-45% of these global methane emissions, largely arising from cattle and dairy farming.
Japanese technology firm Kubota has invested in US start-up Bloomfield Robotics, Inc. a company that uses image analysis technology and artificial intelligence (AI) to assess plant growth and detect pests on grape vines, blueberries, and other orchard crops. Bloomfield’s cameras are mounted on farm vehicles to rapidly collect high-res images of individual plants as they are passed. Images are assessed for key crop growth indicators such as the colour, maturity, size of fruits (yield) and leaves.
GRAPE project (Ground Robot for vineyArd monitoring and ProtEction) aims at creating the enabling technologies to allow agricultural service companies and equipment providers to develop vineyard robots that can increase the cost effectiveness of their products with respect to traditional practices. In particular, the project addresses the market of instruments for biological control by developing the tools required to execute (semi) autonomous vineyard monitoring and farming tasks with Unmanned Ground Vehicles (UGVs) and, therefore, reducing the environmental impact with respect to traditional chemical control.
In ACRE (Agri-food Competition for Robot Evaluation), autonomous robots compete to demonstrate their ability to perform agricultural tasks (such as removing weeds or surveying crops down to individual-plant resolution) requiring autonomous capabilities (such as discriminating crops from weeds or moving through crops without damaging the plants). These abilities are crucial for the transition of Europe to Agriculture 4.0, where precision agriculture is supported by Artificial Intelligence and Robotics.
AI-SPRINT “Artificial intelligence in Secure Privacy-preserving computing continuum” is poised to develop a novel framework for developing and operating AI applications, together with their data, exploiting computing continuum environments. Key outputs include novel tools for AI applications development, secure execution, easy deployment, as well as runtime management and optimisation, which will help to overcome current technological challenges in exploiting resources in the edge-to-cloud continuum in terms of flexibility, scalability of analytics, interoperability, energy efficiency, security and privacy.
La Direttrice dell’Osservatorio Smart Agrifood, Chiara Corbo, ha svolto un intervento nel corso della manifestazione Dronitaly, tenutasi lo scorso 6 ottobre a Bologna, fiera nazionale dedicata ai velivoli senza pilota. In Italia è possibile utilizzare i droni per disperdere insetti o feromoni e per mappare i terreni e le colture, mentre non è possibile utilizzarli per applicare i fertilizzanti e agrofarmaci o per seminare. Secondo le stime dell’Osservatorio, circa il 3% delle aziende agricole utilizza i droni per la lotta biologica o per effettuare la mappatura dei terreni, ma sono positive le intenzioni future di investimento.
Il progetto Europeo Horizon2020 Ploutos prevede l’avvio di undici progetti pilota attivi su diversi comparti in diverse nazioni europee al fine di sviluppare un modello di innovazione sostenibile che possa contribuire a ribilanciare le relazioni all’interno delle filiere, rendendole più sostenibili lungo le tre direttrici sociale, ambientale ed economica. Il Politecnico è impegnato su diversi fronti: dallo sviluppo del modello, alla definizione di uno strumento di valutazione dei benefici della condivisione dei dati fino alla divulgazione attraverso la Ploutos Innovation Academy
Il G20 Agricoltura, conclusosi a Firenze il 18 settembre, ha delineato tre grandi obiettivi: fame zero, trasferimento tecnologico e transizione ecologica. A tal proposito CIA ha sottolineato l’esigenza di fornire tecnologie innovative per gli agricoltori, al fine di favorire un approccio lavorativo più agibile e sostenibile. Se da un lato, secondo le stime di CIA, il 50% delle aziende non abbia ancora familiarità con le nuove tecnologie, dall’altra l’Osservatorio Smart Agrifood ha stimato il valore dell’agricoltura digitale a 540 milioni di euro, mostrando come la digitalizzazione si stia facendo strada.
Consorzi Agrari d’Italia (CAI), in collaborazione con il produttore di fertilizzanti Agrico ha presentato un robot autonomo per diserbare meccanicamente le orticole ideato dalla startup francese Naio Technologies. Il robot “Dino” è stato progettato per le colture in pieno campo, ha fino ad 8 ore di autonomia, è in grado di lavorare fino a 5 ettari al giorno e, grazie ad una videocamera, può riconoscere il tipo di coltura e azionare di conseguenza diversi elementi sarchianti. Il robot rappresenta un valido strumento per ottimizzare gli input agricoli e per rafforzare la sostenibilità delle colture.
Nestlé ha avviato un progetto di collaborazione per l’irrigazione intelligente nelle colture di pomodori da cui si ottiene la polpa per la pizza Buitoni (marchio Nestlé). Le 4 sonde installate nel terreno misurano la quantità di acqua a diverse profondità e inviano i dati ad una centralina che li carica in cloud. In questo modo l’irrigazione viene attivata solo quando necessario, risparmiando il 40% dell’acqua utilizzata. Il monitoraggio costante consente inoltre di migliorare la salute delle piante e la qualità dei pomodori.
Il Politecnico di Milano, e con esso l’Osservatorio Smart AgriFood, è coinvolto nel progetto europeo H2020 Ploutos, che ha come obiettivo il contribuire a ribilanciare la filiera agroalimentare, ponendo al centro l’agricoltore, e di renderla più sostenibile definendo un Modello di innovazione sostenibile che fa leva su un’innovativa combinazione di mutamento nelle attitudini, innovazione dei modelli business in chiave collaborativa e utilizzo di tecnologie innovative basate sui dati. Il modello di innovazione sostenibile e il metodo di quantificazione del valore generato dai dati sviluppati dal Politecnico saranno applicati a 11 progetti pilota per dimostrare i vantaggi pratici dell’interoperabilità, delle tecnologie data driven e dei modelli di business collaborativi.
Negli Stati Uniti l’azienda Carbon Robotics ha sviluppato un metodo per l’eliminazione delle malerbe senza l’impiego di erbicidi grazie ad un laser ad alta potenza e dodici telecamere ad alta risoluzione. Allo stesso modo, nel Regno Unito, la Small Robot Company ha sviluppato un robot che utilizza l’elettricità per eliminare individualmente le erbacce. Le due startup hanno raccolto finanziamenti complessivi rispettivamente di $27 milioni e £11 milioni, facendosi strada come alternative valide e sostenibili all’uso di erbicidi.
John Deere ha acquisito Bear Flag Robotics, una startup specializzata nell’ideazione e produzione di autonomous driving technology da applicare e attuare su trattori o sistemi di produzione agricola esistenti. L’operazione del valore di 250 milioni di dollari permette di accelerare la creazione e il rilascio di sistemi di automazione per le imprese agricole e aumenta la presenza del digitale, sia in termini di utilizzo di dati al servizio della produzione (applicazione dei principi del precision farming anche con mezzi a guida autonoma) sia la raccolta di dati da mettere al servizio delle successive fasi di gestione dei prodotti, ad esempio per l’industria di trasformazione e per la tracciabilità dei prodotti.
La robotica può apportare dei benefici sgravando l’onere del lavoro manuale da attività ripetitive, faticose o pericolose, tuttavia la diffusione in agricoltura è ancora piuttosto limitata a causa della maggiore variabilità delle condizioni produttive rispetto alla fabbrica e dei costi. Una migliore consapevolezza sui costi e uno sviluppo di formule di credito o di utilizzo alternative possono agevolarne al diffusione.
La raccolta e l’analisi dei dati in agricoltura, e nelle altre fasi della filiera agroalimentare, può generare benefici economici, sociali e ambientali; al contempo rischia di esacerbare ancor più il divario fra gli attori più forti e quelli più deboli all’interno della filiera. Per scongiurare questo scenario occorre porre in evidenza i benefici di una gestione collaborativa del dato, come nel progetto europeo Ploutos in cui l’Osservatorio è coinvolto, e definire chiari diritti di proprietà.
From assessing and sorting fresh fruit to assembling vegetable packages. The intelligent robots from Wageningen AgroFood Robotics learn – from people – to perform multiple tasks. According to Wageningen University & Research this makes the processing of fruit and vegetables even more (cost) efficient and increases the added value of fresh produce. The first demo application will be ready in the summer of 2021.
Sono stati presentati i primi risultati di Acquavitis, progetto co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale e che coinvolge soggetti italiani e sloveni, che mira a sviluppare e sperimentare tecnologie e soluzioni innovative, che mira a sviluppare e sperimentare tecnologie e soluzioni innovative per la corretta gestione delle risorse idriche nei vigneti, fra cui un sistema di supporto alle decisioni che, sulla base di diverse caratteristiche climatiche, pedologiche e varietali, suggerisce il livello ottimale di acqua per ottenere precisi parametri di qualità.
Un recente studio dell’Università di Birmingham pubblicato su Nature evidenzia come tramite l’applicazione di nanotecnologie e Intelligenza Artificiale gli agricoltori possano rispondere in modo rapido ed efficace ai problemi legati alla variabilità del terreno, riducendo gli sprechi e ottimizzando l’uso di fertilizzanti e nutrienti, contribuendo a sostenere l’obiettivo di zero emissioni di gas serra entro il 2050.
In Svizzera, Agroscope – centro di competenza della Confederazione per la ricerca agronomica – ha lanciato la stazione sperimentale “Tecnologie intelligenti”, per la sperimentazione di soluzioni digitali per l’agricoltura.
Tra i vari progetti, la stazione sta avviando un progetto per calibrare la concimazione delle piante e garantirne una crescita ottimale.
Sono molte le variabili che possono essere prese in considerazione per valutare il fabbisogno irriguo delle piante da frutto e molti gli strumenti per registrare dati rilevanti, come sensori per l’umidità del suolo e delle foglie e utensili per misurare l’accrescimento degli alberi e dei frutti. Quel che manca è una piena integrazione di questi dati e strumenti per alimentare Sistemi di Supporto alle Decisioni al fine di restituire suggerimenti quanto più efficaci e affidabili possibile.
La cooperativa di produttori di barbabietole COPROB ha sperimentato nei propri campi il robot danese Farmdroid alimentato da un pannello solare e in grado di svolgere azioni di semina e sarchiatura. L’obiettivo è ottimizzare i costi liberando risorse che possano essere impiegate in altre mansioni e migliorare la competitività della produzione biologica.
La combinazione della parola agricoltura con un suffisso indicativo di alta tecnologia quale il 4.0, può sembrare a prima lettura un vero e proprio ossimoro, ma solo se si ha una visione parziale ancorata ad un mondo agricolo tradizionale.
L’intelligenza artificiale in agricoltura, chiamata anche “Agriculture Intelligence”, sta progressivamente emergendo come parte della rivoluzione tecnologica del settore ed è un tema d riconosciuto come strategico a livello mondiale.
Sono diverse le opportunità legate all’impiego dell’Agricoltura 4.0 attraverso l’utilizzo di macchine agricole, fra cui una maggiore sostenibilità delle attività.
Rimangono alcuni fronti aperti, come i costi e la necessità di creare un mercato unico europeo dei dati per valorizzare questa risorsa e rendere protagonisti gli agricoltori.
In questo articolo sono riportati alcuni dei robot presentati nel corso dell’open day 2021 di FIRA, una delle principali fiere di robotica in agricoltura al mondo.
La startup Carbon Robotics ha sviluppato un robot che sfrutta l’intelligenza artificiale per identificare le malerbe e un laser per eliminarle. Questa soluzione si pone l’obiettivo di ridurre il costo del lavoro per effettuare queste attività evitando il ricorso agli agrofarmaci. Rimangono delle criticità sui costi e sull’illuminazione necessaria per il corretto funzionamento della macchina.
Il workshop si pone l’obiettivo di fare un primo punto sul processo biologico di metanogenesi idrogenotrofica, in un momento di grande e generale attenzione ed interesse per l’idrogeno verde…
As more growers seek to take advantage of the environmental and financial benefits of regenerative farming, Syngenta Group is helping them combine computer science and data science to make this approach to agriculture more scalable.